martedì 23 agosto 2011

Laguna Seca e San Francisco

E così, senza averlo programmato prima, abbiamo puntato il tom tom su Paddoc blv di Monterey .... e ci siamo trovati a Laguna Seca :-)
Stupisce sempre la cortesia e l'ospitalità, nei riguardi dei biker, anche nei luoghi di maggior interesse: è stata una costante di tutto il nostro viaggio. Chiunque ti saluta, ti fa passare agli incroci, ti cede il posto nella fila, ti chiede se hai bisogno, nei posteggi non ti fa pagare (questo non proprio tutte le volte).
E infatti, all'ingresso della pista, la ragazza al botteghino ci ha detto : no money, let's go and have fun!!

La pista è super bellissima ed è stato emozionante vedere dal vivo il famoso cavatappi! E' incredibile il dislivello che c'è tra quelle due curve, con un netto cambio di pendenza proprio nel mezzo... ed è incredibile pensare come, quando passano da li "quelli" della motoGP, la ruota davanti resti a terra nel cambio di direzione!! Miracoli degli assetti e della meccanica di quei missili :-)
Vedere poi dal vero il punto esatto dove Valenitno aveva sorpassato Stoner passando fuori dalla pista.... oltre alla terra c'è anche un tombino!!! Posso confermare, se per caso ce ne fosse ancora bisogno, che ha fatto proprio un numero da paura!!!
Oggi in pista giravano le auto: qualche bel mezzo c'era e qualcuno, volendo forse fare un pò troppo lo splendido, si è esibito anche in qualche bel "fuori programma".
Foto e patch di rito e poi via, verso S. Francisco.

E' la meta finale dl nostro lungo viaggio e dobbiamo subito andare a riconsegnare le moto. Già... da domani non saremo più seduti su una Harley Davidson: qualcuno di noi è felice, perchè non ne poteva quasi più. In effetti in un paio dei nostri ferri hanno avuto alcuni problemi: circuito del freno posteriore che perdeva copiosamente, leva del cambio che si è sfilata dal suo innesto nel bel mezzo di un trasferimento con conseguente blocco del cambio in quinta (!) marcia, frizione che ha quasi smesso di funzionare come si deve, qualche fusibile bruciato... Se vi capita di affittare moto, sapppiate che il comparto attrezzatura, nonostante sui depliand sia garantito, è praticamente insesitente! Quindi l'arte del "fai da te" e "chiedi aiuto" è stata assai utilizzata. Se dovesse servire, andate dai gommisti: con noi sono stati super gentili, mettendo a disposizione attrezzi che certe volte a fatica (non sapendo sempre il termine esatto in inglese) abbiamo chiesto in prestito. Lasciate pure perdere i benzinai: il più delle volte (a meno che non ci sia unita anche un'officina) non sanno nemmeno cosa siano le chiavi a brugola... :-)
Concludo con un saluto alla Electra Glide: non sarà mai la mia moto, ma a modo suo mi ha tenuto compagnia e mi ha fatto gustare questo viaggio. Come avevo già scritto, i nei maggiori sono il peso, specie quando si viaggia in due a pieno carico, e il calore sprigionato dal motore. Però viaggiare in Harley in America è una cosa particolare: diventi parte del paesaggio e per la gente sei un pò speciale. Lo capisci anche solo da come ti guardano o salutano. Tutti quanti.
Quindi, quando farete un viaggio in America, anche se non siete harleysti, considerate seriamente di utilizzarne una. Almeno, questa è una dritta che mi sento di darvi :-)








Domani gita ad Alcatraz e poi ci trastulleremo in giro per la città. Ma questo lo racconterò al prossimo giro.

 

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